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Alberto Bettiol durante il giorno di riposo al Tour de France (Ph. Gruber)

Alberto Bettiol durante il giorno di riposo al Tour de France (Ph. Gruber)

15 Set 2020

In the middle of the journey #6

Il Tour de France per i francesi secondo me rappresenta un momento in cui loro possono esibirsi al mondo, il terzo evento sportivo più importante al mondo dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio.
Loro però lo vivono come un mezzo di comunicazione più che una competizione sportiva, dove possono far vedere al mondo le proprie bellezze. La gara di bici in sé per sé non è l’elemento fondamentale: siamo solo dei vettori. 

 

 

Il Tour è un circo in cui, attraverso le televisioni, il villaggio, il montaggio della corsa, viene diffusa un’expo al mondo esterno. Per questo che ci tenevano in tutti i modi a fare il Tour de France quest’anno, e nonostante stiano vivendo in Francia un periodo difficile per il Covid-19, c’è stato un accordo tra ASO ed il Ministero della Salute francese per poter disputare la corsa. In teoria in Francia non si possono infatti organizzare manifestazioni sportive con più di 5mila persone, ma da entrambe le parti c’è tutto l’interesse per correre. Noi corridori, lo staff delle squadre e quello dell’organizzazione sono super sorvegliati.

 


  

  • Alberto Bettiol durante il giorno di riposo al Tour de France (Ph. Gruber)
  • Tour de France Grand Depart (Ph. Getty)
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